La Conferenza dei Presidi delle Facoltà di Scienze e Tecnologie, riunita a Roma il 15 luglio 2010, sottolinea con estrema preoccupazione il livello di criticità raggiunto nell’organizzazione dell’offerta formativa delle università, che mette a rischio il regolare avvio dei corsi di studio nel prossimo anno accademico 2010-2011, per i quali si stanno aprendo le immatricolazioni.

A fronte di una riduzione dell’organico dei docenti e dei ricercatori, a seguito dei pensionamenti  particolarmente numerosi nelle facoltà scientifiche, il blocco del turn-over  e le limitazioni adottate con recenti provvedimenti sui meccanismi di reclutamento delle due fasce dei professori, si rischia di non offrire prospettive di carriera a valenti studiosi già internazionalmente affermati.

Inoltre si accentua la situazione di disagio che vede da una parte i ricercatori particolarmente impegnati nelle attività didattiche con la titolarità di uno o più corsi e dall’altra uno stato giuridico che non riconosce in modo adeguato tale funzione.

I recenti emendamenti parlamentari del ddl 1905  sono ben lontani dal risolvere gli enormi problemi che si presentano in molte facoltà e corsi di studio, dove il 40% dell’attività didattica è svolta dai ricercatori (e sarà necessaria in misura sempre crescente se non vi saranno sufficienti opportunità di avanzamento nella carriera) e dove una normativa contraddittoria  riconosce i ricercatori nella valutazione dei requisiti necessari ai corsi, senza prevedere la modifica dello stato giuridico che, restando sostanzialmente quello previsto dalla 382, non impone né riconosce l’attività  didattica legata allo svolgimento di corsi ufficiali.

Questa situazione è poi aggravata dal taglio dei Fondo di Finanziamento Ordinario e dai blocchi delle rivalutazioni stipendiali, che penalizzano particolarmente i più giovani.

La Conferenza ritiene che tale situazione vada prontamente affrontata, per consentire il regolare avvio dell’anno accademico e l’inizio dei corsi per i nuovi immatricolati, anche con stralci rispetto al testo del ddl 1905  in discussione, stanti i tempi inevitabilmente lunghi delle discussione, delle modifiche e dell’approvazione del testo di legge.

La Conferenza esprime piena solidarietà alla protesta dei ricercatori e ritiene che sulle tematiche sovra esposte sia necessario un impegno dell’intera comunità accademica e occorra sensibilizzare l’opinione pubblica e il mondo politico, attivando anche in occasione delle prossime iniziative (settimana della scienza, notte europea dei ricercatori,…) un adeguato livello di approfondimento e di dibattito che evidenzi i pregi e i successi del nostro sistema universitario ( e non solo evidenzi alcuni paradossali difetti in  settori specifici e spesso marginali) e le sue potenzialità per l’uscita dalla crisi.

Ritiene irrinunciabili i seguenti obiettivi raggiungibili anche tramite stralci o provvedimenti di urgenza:

  • Garanzia di 2000-2500 concorsi all’anno (veri, non solo sulla carta!) con un meccanismo sostenibile in tempi certi per consentire l’accesso alla fascia di professori associati e far fronte all’attuale impoverimento delle due fascie docenti. In un periodo di 6 anni questa iniziativa, senza riserve o ope legis mascherate, consentirebbe il passaggio alla seconda fascia docente di molti degli attuali ricercatori che dispongono in molti di un curriculum scientifico di alta qualità e hanno una lunga esperienza didattica alle spalle. Ciò non avrebbe un impatto economico rilevante, in termine di incrementi stipendiali.
  • Eliminazione del blocco del turn-over limitato ora al 50% delle uscite, che scompensa la composizione del corpo accademico soprattutto nel campo delle scienze di base, stante la composizione disciplinare del personale in uscita e che priva di adeguate opportunità i migliori talenti.
  • Correzione o eliminazione della percentuali delle risorse da destinare alle chiamate nelle varie fasce, che introduce ulteriori elementi di vincolo a una programmazione ragionata.
  • Eliminazione del blocco degli scatti stipendiali o introduzione di meccanismi di recupero degli stessi al termine del periodo 2011-13, in conformità di quanto avvenuto in altri settori pubblici strategici.
  • Intervento di urgenza sullo stato giuridico dei ricercatori di ruolo, prospettando il passaggio volontario ad una situazione che riconosca il diritto-dovere dell’insegnamento a fronte di opportuni riconoscimenti sul piano economico-normativo.
  • Eliminazione dl taglio previsto di 1,3 miliardi di Euro all’FFO, che comporterebbe il blocco della programmazione e dell’autonomia di numerosi atenei.