I prossimi 21 – 29 gennaio si rinnoverà parte del Consiglio Nazionale Universitario, il CUN, unico organo centrale democratico e rappresentativo di tutte le componenti dell’università. In particolare si voterà per le aree 1, 2, 4, 6, 8, 11 e 14 (vedi QUI per i settori scientifico-disciplinari di ogni area).

Coerentemente con il lavoro di elaborazione di documenti e proposte sull’Università, che svolge ormai da alcuni anni, la Rete29Aprile considera il CUN una istituzione importante in cui contribuire a sviluppare e sostenere l’Università Pubblica, Libera e Aperta, che è l’obiettivo stesso della Rete. Per questo R29A è lieta di diffondere le candidature delle colleghe e dei colleghi sotto indicati, che hanno sottoscritto il documento comune riportato di seguito:

Area 01 – Scienze matematiche e informatiche Area 02 – Scienze fisiche Area 06 – Scienze mediche

Ricercatore
Ludovico PERNAZZA
Pavia

Ricercatrice
Romana FRATTINI
Venezia, Ca’ Foscari

Ricercatrice
Manuela DI FRANCO
Roma, La Sapienza

Area 08 – Ingegneria civile ed architettura
Area 11 – Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche Area 14 – Scienze politiche e sociali
Ricercatrice
 Fiammetta COSTA
Milano, Politecnico

Ricercatrice
Alessia MARIOTTI
Bologna

 Ricercatore
Alessandro ARIENZO
Napoli, Federico II

Care colleghe, cari colleghi,

dal 21 al 29 gennaio prossimi è previsto il parziale rinnovo del Consiglio Universitario Nazionale per le Aree 01, 02, 04, 06, 08, 11 e 14. Possono votare tutti i ricercatori delle aree, compresi i ricercatori a tempo determinato.

Il CUN è l’unico organo centrale democratico e rappresentativo di tutte le componenti dell’università; formula pareri e proposte al Ministero ed è tenuto per legge ad esprimersi su tutti gli atti che riguardano il sistema universitario, quali i regolamenti didattici, i passaggi di settore, che hanno quindi un impatto diretto sulla qualità della nostra vita lavorativa. Nonostante la legge 240 e i suoi diversi decreti applicativi tendano a ridurne fortemente il ruolo, questo organo ha svolto una funzione importante sia sul piano “tecnico”, attraverso i suoi pareri, sia su quello “politico” attraverso le sue mozioni. Per tutto ciò riteniamo sia prioritario impegnarsi per garantire che rimanga un interlocutore credibile e competente del Ministero e rafforzare il suo ruolo di organo centrale dell’autonomia universitaria.

In particolar modo, il Consiglio dovrà consolidare i compiti di consulenza del ministero e programmazione del sistema universitario, con un necessario chiarimento dei rapporti e delle rispettive competenze con Anvur, che ha invece il compito di valutare tale sistema. In mancanza di profondi e auspicati cambiamenti, il completamento della riforma evidenzierà una serie di criticità che penalizzeranno l’Università e colpiranno in particolare le fasce più deboli, quelle degli studenti, dei precari e dei ricercatori, che vedranno negate le legittime aspirazioni di formazione, inserimento e carriera. Il CUN deve sollevare con forza i temi degli organici, delle strutture, dell’offerta formativa, del pluralismo scientifico e culturale. Esso deve contrastare il ridimensionamento del sistema universitario pubblico avviato con la legge 133/2008 e ribadito dalla conferma dei ‘tagli’ per il prossimo anno con la Legge di Stabilità da poco approvata e contrastare la diminuzione dell’offerta formativa basata su meri parametri quantitativi anche attraverso l’avvio del processo di ‘Autovalutazione, Valutazione periodica e Accreditamento’ (AVA).

Senza una visione complessiva del sistema nel lungo periodo e senza un disegno organico, che preveda la ripresa delle assunzioni e delle progressioni di carriera, il riavvio del finanziamento della ricerca, l’introduzione del ruolo unico della docenza e il potenziamento del diritto allo studio, non si potrà realizzare un sistema universitario adeguato alle necessità di un paese avanzato e la condizione del corpo docente dell’Università italiana rimarrà peggiore di quella in cui si trova di diritto in molti altri paesi.

Siamo convinti che i ricercatori abbiano avuto in questi anni un atteggiamento di grande responsabilità, con una capacità di confronto aperto, critico e propositivo sui temi dell’Università. Lungo questa linea intendiamo continuare a lavorare per il futuro. Se non vogliamo rassegnarci al declino delle nostre istituzioni, è indispensabile intervenirvi, non solo per cercare di aumentare significativamente le risorse finanziarie ed umane, ma anche per tentare di correggere la tendenza in atto verso una gestione degli atenei sempre più centralistica e verticistica. Il CUN non è dunque l’unico luogo del nostro impegno, ma è un luogo importante nel quale essere presenti.

Proprio perché condividiamo la necessità di difendere e migliorare l’università pubblica presentiamo le nostre candidature impegnandoci a lavorare insieme nel CUN, così come nei nostri atenei e nei movimenti che ci hanno visti uniti in questi anni difficili.

Alessandro Arienzo, Fiammetta Costa, Manuela Di Franco, Romana Frattini, Alessia Mariotti, Ludovico Pernazza