Ricercatrice
Fiammetta COSTA
Milano, Politecnico

Area 08 – Ingegneria civile ed architettura

Care colleghe e cari colleghi,

vi sottopongo la mia candidatura al Consiglio Universitario Nazionale (CUN) che si basa sulla consapevolezza maturata tramite le esperienze che ho vissuto degli ultimi anni nelle Commissioni di Ateneo di cui ho fatto parte, all’interno del Coordinamento dei Ricercatori del Politecnico e interagendo con ricercatori di altre università italiane nella Rete29Aprile.

Le elezioni per il parziale rinnovo del CUN si svolgeranno dal 21 al 29 gennaio 2012 con calendari e orari stabiliti dai singoli atenei, in particolare al Politecnico di Milano si voterà il 23 e 24 gennaio dalle 9.00 alle 17.00 nell’Aula ex-125° – Atrio Centrale del Rettorato – Piazza Leonardo da Vinci, 32.

Come sapete votano tutti i docenti esprimendo una sola preferenza all’interno di collegi separati per area disciplinare e fascia quindi, poiché sono ricercatrice nel Settore Scientifico Disciplinare ICAR 13, mi candido per rappresentare i ricercatori dell’area 08 – Ingegneria Civile e Architettura, ma sarei contenta di scambiare informazioni con tutti i colleghi.

Nonostante i tentativi di esautorazione portati avanti negli ultimi anni – dalla legge Gelmini al decreto sull’Autovalutazione, Valutazione periodica e Accreditamento (AVA) – il CUN rimane, a mio avviso, la sede legittima per elaborare soluzioni condivise sull’organizzazione e sulla politica universitaria e cercare di influire nella loro attuazione. Infatti il CUN è l’organo democratico che formula pareri e proposte al Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca in merito alla programmazione universitaria, alla quota di riequilibrio del fondo per il finanziamento ordinario, ai regolamenti e agli ordinamenti didattici degli atenei, alla definizione e ai passaggi tra settori concorsuali.

Oggi, di fronte alle incertezze del piano straordinario per la chiamata di professori associati, alla riduzione dei finanziamenti ordinari (FFO) e di ricerca (PRIN) e alla possibilità di aumentare la contribuzione studentesca introdotta dalla “spending review” e , mi sembra importante impegnarsi in tutte le sedi istituzionali per difendere l’università come servizio pubblico.

In questa presentazione mi limito a mettere in evidenza il mio punto di vista su tre temi che ritengo particolarmente importanti e, in coda, a riassumere brevemente alcune informazioni sulle mie principali esperienze.

1. L’importanza della ricerca pubblica
Il ruolo della ricerca pubblica è a mio avviso quello di dare spazio a temi di ampio respiro che non danno la certezza di un ritorno tangibile. Di conseguenza considero fondamentale incentivare la ricerca di base al fine di “creare un terreno fertile da cui possano nascere le eccellenze” e contemporaneamente istituire un sistema di valutazione in itinere e a posteriori dei progetti, simile a quello dell’Unione Europea. La messa in esaurimento dei ricercatori a tempo indeterminato e la sostituzione di tale figura con ricercatori a tempo determinato invece limita la libertà della ricerca vincolandola a temi applicativi, che consentono di raggiungere obiettivi concreti nel breve periodo, e alla disponibilità di finanziamenti ad hoc. La programmazione universitaria dovrebbe bensì puntare su docenti di ruolo contenendo la proliferazione di posizioni precarie.
Una caratteristica qualificante del nostro sistema accademico, che ritengo vada preservata in tutti gli ordinamenti universitari, è l’integrazione di didattica e ricerca. Infatti secondo me per mantenere la qualità della didattica sempre a livelli elevati è necessario il contributo della ricerca.

2. La necessità di maggiori finanziamenti statali a supporto dell’istruzione universitaria
Poiché considero la conoscenza come un valore comune è a mio avviso indispensabile aumentare il finanziamento pubblico per il funzionamento dell’università, in modo da mantenere le tasse studentesche entro limiti sostenibili e consentire l’erogazione delle borse di studio necessarie, evitando di introdurre il meccanismo del prestito d’onore. Valuto questo provvedimento inappropriato, sia per motivi di principio, perché credo che il diritto allo studio debba essere garantito dallo Stato, sia per ragioni pratiche, poiché il problema dei laureati che non saranno in grado di restituire i prestiti contratti durante gli studi creerà gravi problemi, come si sta già annunciando negli Stati Uniti, dove si prevede una crisi simile a quella dei mercati immobiliari.
Per quanto riguarda il corpo docente penso occorra attuare urgentemente un piano organico di assunzioni e supportare la mobilità tra sedi nazionali e internazionali. In questo contesto, a mio parere i fondi pubblici, oltre ad essere distribuiti secondo criteri premiali in funzione del merito, dovrebbero anche essere utilizzati per il riequilibrio di situazioni critiche in un’ottica di pluralismo scientifico e culturale.

3. L’esigenza di una riforma partecipata della vita accademica
Linearità del percorso professionale, partecipazione nelle decisioni e condivisione delle informazioni sono a mio modo di vedere elementi chiave per stimolare un atteggiamento costruttivo delle persone coinvolte e di conseguenza migliorare la qualità del sistema universitario.
Per superare l’attuale tortuosità e frammentarietà dei percorsi lavorativi è necessario limitare il periodo pre-ruolo e separare il processo di reclutamento dalle valutazioni inerenti le progressioni di carriera, definendo a priori criteri d’ingresso e avanzamento che fungano da punto di riferimento e stimolo per il lavoro di tutti.
L’attuazione dell’autonomia universitaria richiede particolare consapevolezza e condivisione, poiché la responsabilità delle scelte inerenti formazione e ricerca hanno ricadute su tempi ben più lunghi dei mandati degli organi di governo accademici che le attuano. Al fine di garantire una reale e democratica partecipazione ai processi decisionali, ritengo sia necessaria una riforma dello stato giuridico della docenza che riconosca il ruolo strutturale svolto dai ricercatori nella didattica, e che a pari doveri attribuisca pari diritti, estendendo le possibilità di accesso alle cariche elettive.
Trasparenza e condivisione delle informazioni e delle proposte sono a mio avviso il primo passo per ampliare la partecipazione. In questa direzione andrà ovviamente il mio impegno se sarò eletta.

Vi ringrazio per l’attenzione e vi invito ad andare a votare per dare forza e rappresentatività al Consiglio Universitario Nazionale.

Fiammetta Costa

Fiammetta Costa
Dipartimento di Design, Politecnico di Milano
via Durando 38/A
20158 Milano, Italy
tel ++ 39 02 23997269

CV breve
Fiammetta Costa, architetto e dottore di ricerca in disegno industriale, è ricercatore presso il Dipartimento di Design del Politecnico di Milano dove si occupa di metodi di ricerca sugli utenti e progettazione ambientale.
Ha insegnato “Requisiti ambientali del prodotto industriale”, “Ergonomia applicata del Design del Politecnico di Milano dove attualmente è docente di Progettazione ambientale e Disegno industriale.
Ha partecipato a diversi programmi di ricerca interuniversitari. E’ stata responsabile operativo della ricerca “RAPI.rete_Rete di laboratori sui Requisiti Ambientali del Prodotto Industriale” svolta su incarico dell’Agenzia Nazionale per la Protezione dell’Ambiente (2000-01), ha coordinato l’unità di ricerca di INDACO (Dipartimento di Industrial Design, Arti, Comunicazione e Moda) all’interno del programma “Progetto degli spazi, dei prodotti e delle interfacce del sistema domotico integrato: rilevazione di caratteristiche ed esigenze dell’utente per l’ottimizzazione del comfort attivo domestico” (PRIN 2003-05). Ha gestito progetti di ricerca in collaborazione con aziende quali il progetto “Babylandia_inclusive design di prodotti e ambienti per bambini” (Bando meta-distretti industriali della Lombardia, 2008-2010) e attualmente partecipa al progetto “MAMMA_Monitoraggio Anziani MultiModale e Assistenza” (Fondo Espressioni di Interesse Regione Lombardia, 2010-2012) e alla ricerca europea “Life 2.0_Geographical positioning services to support independent living and social interaction of elderly people” (CIP-ICT, Pilot Type B, 2011-2013).
E’ stata responsabile dell’organizzazione didattica del Dottorato di ricerca in Design e comunicazione multimediale del Dipartimento INDACO del Politecnico di Milano e ha svolto compiti gestionali all’interno del dipartimento stesso. Ha fatto parte della Commissione Comunicazione del Politecnico di Milano istituita nel 2010 durante il periodo di proteste contro la riforma Gelmini e della Commissione Statuto.

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