resoconto dell’ultima adunanza CUN del 23 e 24 ottobre 2013.

In primo luogo il CUN ha approvato una mozione riguardante il Decreto Ministeriale del 9 agosto 2013 n.713 “Decreto criteri e contingente assunzionale delle Università statali per l’anno 2013”

(il decreto è pubblicato qui). 

Il Consiglio muove una serie di rilievi al decreto relativamente al suo impianto normativo su cui esistono forti dubbi di legittimità.

Sebbene la questione sia complessa, in estrema sintesi vogliamo sottolinearvi il punto centrale della questione. Il Dlgs 49 del 2012 varato dal ministro Profumo utilizzava delle regole di ripartizione fra gli atenei che prevedevano un livello massimo di turnover utilizzabile che una volta applicato determinava un range di turnover compreso fra il 12 e il 30% delle cessazioni. La stessa regola applicata al 2013 avrebbe prodotto un range fra il 10 e il 25%. Lo stesso decreto stabiliva che per il 2013 si sarebbe dovuto mettere a punto da parte del MIUR un nuovo algoritmo con validità triennale. Il Ministro Carrozza non ha prodotto queste nuove regole (che avrebbero richiesto l’approvazione di un nuovo decreto), limitandosi invece ad applicare le regole stabilite da Profumo, ma senza il tetto massimo.

Ne è risultata una distribuzione del turnover inaccettabile compresa fra il 6,9 e il 213% delle cessazioni. Ci sono singoli atenei che cedono oltre 130 punti organico e che ne recuperano meno di 10. Ci sono sperequazioni macroscopiche tra atenei che hanno un tasso di recupero al 20%, atenei che sono beneficiati di un recupero superiore al 150% dei P.O. cessati, atenei che ne recuperano appena il 6.9%. Per tutti, comunque, i punti organico a disposizione sono pochi o quasi nulli. Un dato su tutti è sufficiente a comprendere quanto è accaduto: su 2227,48 punti organico che si liberano da cessazioni, al sistema universitario ne sono restituiti solo 445,50.

Altri rilievi sono relativi alle modalità di uso degli indicatori di sostenibilità economico-finanziaria, al peso che in questi ultimi assumono le entrate da tassazione studentesca. Il punto sulle tasse è determinante, in quanto guardando i bilanci degli atenei si comprende come le regole imposte non fanno altre che penalizzare quegli atenei che hanno un livello di tassazione relativamente basso.

Pur riservandosi ulteriori approfondimenti tecnici, il CUN chiede che su questo tema si giunga ad un momento di confronto fattivo col Ministero. E’ importante sottolineare che le risorse che il ministero delle finanze sottrae alle università vanno ben oltre l’80% che appare da questa tabella. Le cessazioni sono infatti in prevalenza relative a docenti a fine carriera, con classi stipendiali molto alte e irraggiungibili per quelli più giovani e reclutati negli ultimi anni. Con i punti organico a disposizione si recluterà invece personale con stipendi di gran lunga più bassi. I tagli economici effettivi al sistema universitario sono quindi molto più elevati di quanto appare da questi dati. Peraltro, vengono computate tra le cessazioni anche le risorse dei ricercatori a tempo determinato sottraendo ulteriori risorse al sistema e disincentivano gravemente l’attivazione di contratti agli studiosi più giovani. 

Su questi temi segnaliamo anche la nota a firma del Direttore Generale del MIUR, dott. Daniele Livon concernente il “D.M. 9 agosto 2013, n.713 – Punti organico 2013 e Programmazione 2013-2015 

Il CUN ha quindi licenziato una breve dichiarazione sul possibile incremento di 150M di euro del FFO nel prossimo decreto “stabilità”. Il Consiglio accoglie favorevolmente questo segnale da parte del Governo auspicando tuttavia che si possa riportare il fondo almeno ai livelli del 2012. 

Nel corso della seduta il Consiglio ha licenziato un importante Parere generale in materia di “Riconoscimento dei servizi pre-ruolo di natura accademica e scientifica prestati successivamente all’entrata in vigore del D.P.R. 11 luglio 1980, n. 382”. Il CUN ritiene che “i servizi pre-ruolo prestati a seguito dell’attribuzione di borse, assegni o contratti con finalità di ricerca o di formazione scientifica diverse dalla partecipazione a corsi di dottorato di ricerca, sulla base di una selezione pubblica mediante procedura comparativa” possano essere riconosciuti dalle Amministrazioni secondo le procedure e nei limiti previsti dall’art. 103 del d.P.R.  n.382/1980. 

Il CUN ha quindi avviato la stesura di un report analitico dei risultati della consultazione pubblica per l’istituzione dell’Anagrafe Nazionale Nominativa dei Professori e dei Ricercatori e delle Pubblicazioni Scientifiche (ANPRePS). Quanto prima il report sarà reso pubblico con i dati concernenti la consultazione. 

Infine, è stata pubblicata la graduatoria dei Progetti di Rilevante Interesse Nazionale. Il finanziamento complessivo per i PRIN 2012 è di 38M di euro per progetti di durata triennale e segna un decremento di oltre il 90% nel finanziamento se comparato ai 137M di euro del 2002 per progetti dalla durata biennale. 

 

La prossima riunione è prevista per il 5 e 6 novembre 2013.