(a cura di Ludovico Pernazza e Giuseppe Caputo)

[Questa adunanza e’ stata dominata dalle visite di Gabriele Anzellotti (membro del Comitato Consultivo dell’ANVUR indicato dal CUN) nel pomeriggio del 18 giugno, e di Maria Chiara Carrozza (Ministro dell’Istruzione, Universita’ e Ricerca) la mattina del 19 giugno. In particolare, parte del tempo e’ stata dedicata ancora a selezionare alcuni temi da proporle: di questo dibattito non riporto qui i particolari.]

E’ stata nominata la Commissione elettorale per la tornata di elezioni suppletive per sostituire il rappresentante dei Ricercatori dell’Area 13, che avra’ luogo il 18 e il 19 luglio.

Il rinvio delle prove di ammissione delle lauree a numero programmato (Medicina, Professioni mediche, Architettura), [agendo cosi’ in senso inverso alla raccomandazione del CUN che l’anno scorso aveva suggerito l’anticipo ad aprile per tutte], sembra dovuta a fattori contingenti che non dovrebbero ripetersi l’anno prossimo. Quest’anno, pero’, visto che e’ stata anche introdotta la valutazione del curriculum dello studente e la graduatoria nazionale, l’avvio del prossimo anno accademico si prospetta particolarmente critico e i subentri potrebbero continuare piu’ a lungo del solito (quest’anno si sono prolungati fino a gennaio), anche a causa di problemi di comunicazione tra i database delle scuole e quelli dell’universita’.

Il trattenimento in servizio (a posteriori del pronunciamento della Corte Costituzionale) e’ stato disciplinato in alcuni Atenei con regolamenti appositi (con differenze).

[Il CUN probabilmente da fine anno cambiera’ sede delle riunioni, trasferendosi alla sede storica del Ministero a Viale Trastevere]

Il 16 luglio ci sara’ la presentazione Nazionale dei risultati della VQR [e’ spontaneo tenere le dita incrociate aspettando quello che ne verra’ fuori!].

E’ stata approvata una nuova convenzione per i dottori Commercialisti [ma non ho capito a che proposito, per la verita’].

[C’e` speranza che con M.C.Carrozza ci sia un’atmosfera di collaborazione in modo che le indicazioni del CUN possano diventare parti delle norme; va detto che la capacita` del Ministero di produrre norme nel tempo si e` evidentemente ridotta].

Sono state esaminate alcune parti del cosiddetto “Decreto del fare” riguardanti l’Universita`. Giacche’ pero` il testo e` largamente in fieri (ed e` previsto un ulteriore Consiglio dei Ministri per il 19 pomeriggio) e` molto difficile dare giudizi su testi parziali a volte palesemente incoerenti [e forse sarebbe meglio evitarlo; ma e` l’unico modo per pensare di poter agire sui testi, senno` il CUN deve sempre inseguire norme gia` formulate]. Le anticipazioni riportate dai giornali circa i “1500 posti da ricercatore + 1500 posti da ordinario” sono largamente immotivate e hanno prodotto gia` una pericolosa ondata di reazioni
(ad esempio c’e` il timore che alcune Commissioni dell’Abilitazione possano farsene condizionare).

La Consultazione Pubblica si avvicina alle 3000 schede compilate e ha superato le 10000 aperte totali. L’ISTAT si e` dichiarata disponibile ad aiutare il CUN nell’elaborazione dei dati che essa raccogliera`.

Il sito di ricerca del CINECA ha ora aggiunto una funzionalita` di ricerca per Dipartimento e tabelle circa i pensionamenti dei prossimi anni (fino al 2016). Sarebbe utile se anche per le procedure PRIN si potesse avere una maggiore trasparenza.

E` stato elaborato (a cura di M. Abate) un Dossier a proposito degi Atenei telematici, con alcuni dati circa le consistenze dei docenti e delle immatricolazioni.

Visita di Gabriele Anzellotti

Gabriele Anzellotti ha riferito su alcune questioni in discussione nel Comitato consultivo dell’ANVUR: come fare la presentazione dei risultati della VQR il 16 luglio, le Linee Guida per il Dottorato, qualche indicazione per il Diritto allo Studio. Sul Dottorato, la questione della grandezza minima e della qualificazione dei docenti (magari non con riteri automatici, e non quelli dell’abilitazione) sono principi che l’ANVUR persegue. Molti interventi hanno sottolineato l’importanza che la presentazione, pur rimanendo fermo il principio che la valutazione e` benvenuta e neecssaria, non sottolinei la competizione, non faccia graduatorie e non lasci l’idea che ci sono “buoni” e “cattivi”; sul Dottorato, una maggiore flessibilita` e` stata auspicata, per lo meno rispetto ai requisiti numerici espliciti che ci sono ora.

Visita di Maria Chiara Carrozza

La Ministra ha spiegato le linee di azione che si prefigge: non appesantire la burocrazia, ma cercare di dare una nuova immagine della Scuola e dell’Universita` (VQR, trasparenza dell’abilitazione, peer review dei progetti), perche’ non siano considerate solo un Ministero di spesa. Nei recenti DdL sono stati inseriti 100 M Euro per l’edilizia e il passaggio dal 20% al 50% del turnover. Al centro ci saranno i giovani,
sia con orientamento anticipato, sia con alternanza scuola/lavoro, sia con tirocini, sia con Dottorati legati al mondo del lavoro, sia con la laurea come crescita anche professionale per chi gia` lavora; tutte cose da realizzare tramite il dialogo (da “primus inter pares”).

L’intervento del Ministro era stato preceduto dalla relazione presentata alle Commissioni Parlamentari in cui erano stati indicati diversi punti programmatici che il Ministro intende portare avanti. Vi alleghiamo il testo perché riteniamo sia di interesse generale.

Poiché il Ministro ha potuto trattenersi per un tempo non sufficiente (a causa di del Consiglio dei Ministri convocato nello stesso giorno) a sviluppare un dibattito compiuto sulle diverse questioni, i consiglieri del CUN hanno esposto una serie di proposte a cui il Ministro ha fornito solo rapide considerazioni, riservandosi di rispondere più approfonditamente in un prossimo incontro che potrebbe svolgersi prima della pausa estiva.

Nel discorso introduttivo il  Ministro ha illustrato alcuni temi che intende affrontare:

+ Modificare la percezione del MIUR da parte del Governo da ministero di spesa a ministero di investimento. Un cambiamento di mentalità che richiede anche la collaborazione del mondo universitario: nei recenti DdL sono stati inseriti 100 M Euro per l’edilizia e il passaggio dal 20% al 50% del turnover.
+ Trasparenza in tutti i processi amministrativi del ministero.
+ Valutazione dell’università da intendere come strumento di miglioramento e non come azione punitiva nei riguardi dei docenti.
+ Agenda Giovani: è uni’niziativa del ministero del lavoro che coinvolge anche il MIUR che deve individuare azioni che favoriscano il passaggio dal mondo della scuola a quello del lavoro, sia con orientamento anticipato, sia con alternanza scuola/lavoro, sia con tirocini, sia con Dottorati legati al mondo del lavoro.
+ Obiettivo primario del sistema universitario è formare cittadini consapevoli che sappiano dare valore aggiunto al paese.
+ Obiettivo prioritario è laureare i giovani in cinque anni effettivi riducendo il fenomeno dei fuori corso, ma senza abbassare la qualità della formazione. Il processo di accreditamento e valutazione della didattica deve essere funzionale a questo obiettivo. Un elemento fondamentale per raggiungerlo è giocato dall’orientamento nelle scuole attivando un raccordo scuola/università. I test di accesso devono fornire un elemento
di autovalutazione degli studenti, ma non risolvono la questione dell’orientamento. E non devono avere carattere di sanzione. La valutazione del curriculum scolastico deve contare come incentivo agli studenti, ma a tutti deve sempre essere data la possibilità di provare
un nuovo percorso formativo. La laurea deve essere proposta come crescita anche professionale per chi gia` lavora.

+ Intende stabilire con il CUN un rapporto continuo di dialogo e collaborazione.

In questo primo incontro il CUN ha scelto di concentrarsi su temi di carattere pratico e di eventuale rapida attuazione che consentirebbero di intervenire su alcuni punti critici che caratterizzano la condizione attuale dell’università. Nei prossimi incontri si intende invece affrontare questioni di portata più generale. Le proposte e i suggerimenti avanzati dal CUN sono i seguenti:

Abilitazione scientifica nazionale

A valle di una prima analisi della procedura delle ASN compiuta dal CUN, è stata avanzata la richiesta di apportare dei correttivi. L’ASN potrebbe essere rivista secondo il modello francese basato sul metodo “a sportello” con commissioni permanenti in numero decisamente inferiore a quelle italiane. Ad esempio commissioni costituite a livello di macrosettore.
Il metodo a sportello consiste nella possibilità che i candidati presentino domanda durante l’anno senza essere vincolati dalle scadenze degli attuali bandi. Ciò consentirebbe a ciascun candidato di presentare domanda nel momento che ritiene più opportuno e alle commissioni di esaminare le domande man mano che arrivano senza essere vincolate a scadenze forzate che si stanno rivelando irrealistiche e fonte di incertezza.

Risorse

Per quanto riguarda l’utilizzo delle risorse del piano straordinario degli associati è stato osservato che le attuali disposizioni che vincolano l’utilizzazione delle risorse al costo medio standard dei docenti sono irrealistiche. Infatti il differenziale di 0.2 punti organico fra RTI e PA non trova più riscontro nelle attuali retribuzioni. Lo stato giuridico dei docenti è cambiato dal momento in cui è stato fissato il valore medio del costo dei docenti attualmente espresso in punti organico (1 punto organico per gli ordinari, 0.7 per gli associati e 0.5 per gli RTI). In termini di proiezioni, tenendo conto che c’è un invecchiamento medio costante dei ricercatori (a causa della mancanza di nuove immissioni), tenendo conto altresì della retribuzione delle attività didattica dei ricercatori divenuta obbligatoria, il costo medio degli attuali RTI è di circa 0.6 punti organico. Se il MIUR assumesse questo come valore di riferimento, si potrebbero raddoppiare i passaggi da RTI a PA senza impatto finanziario. Inoltre per favorire anche l’immissione di nuovi RTD di tipo b, bisognerebbe conteggiare il loro costo iniziale al valore 0.6 punti organico e aumentarlo a 0.7 quando avviene il passaggio a PA. Infine è stato fatto osservare al Ministro che i professori ordinari sono troppo pochi (si rischia di andare sotto le 10000 unità). Storicamente il rapporto PO/studenti è stato sempre intorno a 100 mentre oggi è intorno a 120 e potrebbe rapidamente divenire 130.

Statuti degli atenei: CdA

E’ stato chiesto al Ministro come segnale di “distensione” nei confronti degli Atenei che il Ministero receda dai ricorsi presso il Consiglio di Stato sugli statuti che prevedono l’eleggibilità del CdA.

AVA: ricadute sul sistema

Con riferimento al DM 47/2013 e al processo di Valutazione Autovalutazione e Accreditamento (AVA) nel ribadire la necessità di proseguire con la realizzazione di un processo di valutazione per assicurare la qualità dei corsi di studio, avviato con il DM 47/2013, si sono segnalate nella procedura AVA numerose criticità dovute al mantenimento sostanziale di un modello autorizzativo.  Tali criticità sono da superare al più presto per evitare una sensibile diminuzione dell’offerta formativa e una insostenibile burocratizzazione delle procedure, senza alcun miglioramento qualitativo. Infatti:

– il DM 47/2013 continua a mantenere una molteplicità divincoliformali e numerici ex-ante, pure in presenza di una valutazione ex-post;

– la rigidità imposta da tali vincoli (per esempio riguardanti i docenti di riferimento o il numero di ore erogabili), in un contesto di carente disponibilità di docenza, spinge gli atenei a interventi distorsivi dell’offerta didattica, col fine di rispettare i vincoli piuttosto che di rispondere a reali e ottimali esigenze formative;

– il DM 47/2013 inoltre sostanzialmente congela i regolamenti per tre anni, impedendo ogni intervento migliorativo, non consentendo di progettare nuovi corsi per “rendere l’offerta formativa più interdisciplinare e trasversale” e sottraendo al tempo stesso autonomia agli Atenei.

Università telematiche

Si sono altresì sottolineate al Ministro le problematiche e le criticità tutte italiane relative alle Università telematiche (sulle quali si è preso atto che il Ministro ha costituito una commissione ad hoc) e quelle del grave ritardo italiano nel mantenere l’impegno assunto in Europa sul tema dell’Apprendimento permanente (Lifelong learning) sul quale l’Italia deve recuperare molto terreno per avvicinare gli obiettivi stabiliti dal Parlamento e dalla Commissione Europea.

Dottorato

L’Italia forma 6000 dottori di ricerca in meno rispetto alla media dei paesi europei; è stato posto il problema che il Governo consideri come un investimento l’aumento del numero di dottorati. Il recente DM 45 ha una struttura rigida e centralistica che tende a ridurre il numero dei dottorati più che a migliorarne la qualità. La previsione dell’ANVUR di
limitare l’accesso alla formazione dottorale alle strutture che si collocano nel quartile superiore della classifica della VQR nell’area di riferimento, significa dividere di fatto gli atenei in teaching e research university. E’ stata anche criticata l’indicazione dell’ANVUR che la titolatura dei dottorati sia limitata al macrosettore in quanto verrebbe
meno la possibilità di creare corsi di dottorato multidisciplinari.

Il Ministro ha valutato positivamente le proposte avanzate dal CUN, promettendo di fornire a breve risposte concrete. In sintesi ha affermato che il rapporto studenti/professori è preoccupante in quanto il blocco del turn over ha modificato e non sempre in maniera bilanciata la numerosità dei docenti nei vari settori. La proposta di revisione dei punti organico è stata giudicata interessante e verrà analizzata da un punto di vista tecnico dal MIUR. Sul processo di valutazione in generale ha detto che la sua idea è di avere un sistema basato sulla valutazione ex-post e non un sistema autorizzativo rigido. Inoltre ha affermato che l’ANVUR non deve auto-generare delle linee guida sulla valutazione, ma attenersi alle linee guida che gli fornirà il Ministero.

Sulla questione dei ricorsi sugli statuti ha affermato che ritiene l’elezione del CDA una scelta possibile per gli Atenei e che personalmente vede vantaggi e svantaggi sia nei sistemi di designazione che di nomina. La scelta dovrebbe quindi essere lasciata agli atenei nella loro autonomia. Ha affermato poi che “aborrisce” la divisione in teaching e research university, semmai bisogna favorire la specializzazione degli atenei verso il tipo di formazione che ritengono più adeguata alla propria missione.

Per quanto riguarda l’Apprendimento permanente ha affermato che il problema è all’attenzione del Ministro e che per dare maggiore incisività a tale tipo di formazione si potrebbe arrivare a far rientrare tra il carico didattico istituzionale gli insegnamenti impartiti, senza retribuzione, nei master universitari.