[la lettera aperta che segue è stata inviata a tutti i rettori]

Caro Rettore e Collega,

da mesi una larga percentuale di ricercatori e professori in tutte le sedi sta manifestando il proprio dissenso nei confronti delle politiche MIUR-ANVUR che da anni stanno minando la capacità del sistema universitario di svolgere il proprio ruolo di funzione pubblica al Paese.

Le problematiche con cui l’Università deve confrontarsi nascono dalla concomitante assenza di una politica per la funzione universitaria ed una ormai decennale riduzione di risorse.

Ultima in ordine di tempo, tra le innumerevoli richieste MIUR-ANVUR agli Atenei, figura la VQR 2011-2014 ennesima procedura burocratica, costosa, bizantina e non fondata scientificamente, con la quale gli Atenei sono chiamati a cimentarsi.

In questi anni – come testimoniano moltissimi osservatori – l’Università ha fatto “la sua parte”; lo stesso non puo dirsi del MIUR, che si è avvalso dell’ANVUR per giustificare tagli e riduzioni di investimento che sono il contrario di quanto il nostro Paese si era impegnato a fare a Lisbona.

In questo processo i Rettori sono chiamati come responsabili di Ateneo ad adempiere alla procedura, ma questa responsabilità non prevede che ci si impegni a dissuadere i colleghi dalla non partecipazione oppure che si inventino modalità per andare contro la loro volontà.

La Rete29Aprile chiede ai colleghi Rettori di non tradire la fiducia elettorale ricevuta e di limitare la propria funzione nella VQR agli adempimenti dovuti – il che esclude ogni forma di forzatura nei confronti dei colleghi che non partecipano alla VQR.

Che non siano i Rettori a fare da scudo a politiche scellerate che loro stessi contestano. Ci auguriamo che consentano al sistema universitario di inviare un segnale forte e chiaro a chi ha la responsabilità politica e morale di garantire il dettato costituzionale su formazione, ricerca e diritto allo studio.

Si dia spazio invece al dibattito, la Rete29Aprile lo apre con le richieste e proposte di seguito:

  • che si apra al più presto con la comunità universitaria una revisione della precedente VQR per verificarne scientificamente l’esito e proporre correttivi condivisi dalla comunità scientifica;
  • che venga reso noto l’FFO 2016 e almeno una componente stabile per gli anni 2017 e 2018, per permettere un livello, seppur minimo, di pianificazione;
  • che l’FFO 2016 sia basato su quello 2015, ma modificato in modo tale da ripianare le perdite degli atenei che si sono visti sottrarre risorse a causa della VQR (circa 75 M€ in totale) e da introdurre correttivi al costo standard che tengano conto delle specificità territoriali (ad es. l’insularità e le altre caratteristiche di condizione territoriale, con uno specifico investimento di 25 M€);
  • che una cifra pari almeno all’evitato costo della VQR, la cui stima più bassa è di 70 M€, venga investita annualmente per incrementare il piano di RTD-B, i cui concorsi devono essere aperti a tutti i colleghi precari, e un analogo investimento venga effettuato per iniziare un rifinanziamento dei PRIN;
  • che si disponga il  riallineamento in 6 anni delle classi/scatti a quelle che sarebbero state le condizioni in assenza di blocco (i costi sono assorbiti dalla minor incidenza dei salari attuali rispetto a quelli dei colleghi che entreranno in pensionamento);
  • che si preveda un investimento di livello europeo sul diritto allo studio e sul welfare studentesco, aggiungendo 150 M€ a quanto già previsto.

Con i migliori saluti,
Rete29Aprile

Parte integrante di questa lettera è QUESTO COMUNICATO STAMPA.