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Il Ministro per lo Sviluppo Economico ha annunciato a Cernobbio un piano di sviluppo del sistema universitario italiano basato sul finanziamento di 4/5 poli di eccellenza finalizzati a fornire alle aziende migliori strumenti per la competizione tecnologica. Notizie di stampa hanno fornito ulteriori dettagli, indicando come questo sia un piano coordinato al più alto livello governativo, citando la Ministra per l’Università e la Ricerca, ed il Ministro per l’Economia.

Alla luce di queste informazioni, peraltro coerenti con quanto dichiarato in passato dal Primo Ministro(*), poniamo 10 domande allo scopo di chiarire la politica del governo in materia di ricerca.

 

  1. Il governo ritiene che lo scopo delle università sia esclusivamente quello di fornire competenze di alta tecnologia alle imprese?
  2. Il governo ritiene che il sistema universitario italiano debba smettere di svolgere ricerca di base, le cui applicazioni industriali saranno disponibili entro decenni ed al costo inevitabile di numerosi fallimenti?
  3. Il governo ritiene che l’insegnamento e la ricerca di materie umanistiche, matematiche, fisiche, sociali, medicali, geologiche, biologiche, psicologiche, giuridiche, ecc., prive di dirette applicazioni tecnologiche di “eccellenza”, vadano eliminate dai programmi di studio?
  4. Il governo ritiene che la crisi delle imprese italiane, laddove presente, sia dovuta alla scarsa collaborazione delle università che non offrono i propri servizi in modo adeguato?
  5. Il governo ritiene che il numero di laureati italiani, al fondo di ogni classifica mondiale, sia eccessivo, e che quindi sia sufficiente avere un ventesimo degli attuali laureati?
  6. Il governo ritiene sia possibile erogare didattica avanzata in assenza di strutture di ricerca, contraddicendo secoli di tradizione universitaria internazionale (e fondata in Italia)?
  7. Il governo ritiene che indicatori basati sulla capacità dei laureati di trovare una occupazione riflettano la qualità dell’ateneo che ha formato lo studente o piuttosto le condizioni economiche del territorio circostante?
  8. Il governo ritiene che mettere l’università al servizio dell’impresa per svolgere ricerca applicata sia un efficace rimedio alla drastica riduzione del finanziamento pubblico alla ricerca operato in questi anni e per il quale siamo già fanalino di coda dei paesi industrializzati?
  9. Il governo ritiene che gli atenei di “eccellenza” useranno i fondi aggiuntivi promessi in modo sicuramente più proficuo per la collettività rispetto ad altre forme di distribuzione, ad esempio sulla progettualità di sviluppo degli atenei?
  10. Il governo ritiene che, contrariamente a secoli di consenso tra gli economisti, la crescita economica di lungo periodo dipenda dalle capacità delle università di adattarsi alle esigenze delle imprese, e non invece dalla capacità delle imprese di cogliere le opportunità offerte dalla ricerca avanzata?

 

(*) http://www.roars.it/online/matteo-renzi-e-universita-parliamo-di-cose-concrete/ ; per il video delle dichiarazioni cfr. Anche http://www.davidemontanaro.it/2013/09/le-hub-della-ricerca-secondo-renzi/