CRUInimnAl Magnifico Rettore Prof. Manfredi, presidente della CRUI

Caro Collega,
le inviamo questa lettera aperta avendo preso atto del messaggio (fonte: ROARS) da Lei trasmesso al Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca a proposito delle cosiddette “Cattedre Natta”, un provvedimento di inaudita gravità, che, configurando un intervento diretto del Governo nella scelta di 500 Professori universitari, “non ha paragoni nei sistemi democratici”, come hanno già avuto modo di osservare pubblicamente migliaia di colleghi.

Si tratta, inoltre, di una procedura straordinariamente costosa, prevedendo che il Presidente del Consiglio, oltre ad indicare direttamente i Presidenti delle Commissioni e indirettamente tutti gli altri Commissari, elargisca ad ogni Commissione di 3 membri un “gettone” di ben 160.000€ annui (da moltiplicare per le 25 Commissioni). Il costo complessivo del provvedimento è pari a 75M€ per anno, ovvero più del doppio di quanto hanno a disposizione tutti gli Atenei per la ricerca (PRIN: circa 31M€/anno); con identiche risorse, anziché 500 Professori “governativi”, sarebbe possibile far entrare in ruolo un numero più che triplo di docenti “normali”.

I docenti selezionati in base alla nuova modalità prevista dal Governo, è evidente, saranno contraddistinti agli occhi dei loro colleghi e di tutta l’opinione pubblica da potenziali rapporti privilegiati con la Politica (immaginiamo, ad esempio, quale ombra potrà gravare sui docenti di diritto Costituzionale così scelti, ma ciò vale in ogni campo e stimolerà una corsa a manifestarsi filo-governativi), aggiungendo una ulteriore occasione di discredito – di cui davvero non si sente alcun bisogno – nei confronti del sistema universitario. Si tratterebbe inoltre di un precedente in base al quale – in una sorta di spoil system universitario – ogni governo futuro di qualsiasi colore non vorrà rinunciare all’occasione di avere “suoi” docenti universitari, tra l’altro per legge retribuiti più degli altri.

Di fronte a queste e a moltissime altre criticità più “tecniche” (basti pensare all’uso di settori ERC che in nessun paese del mondo sono usati per questo scopo, e che saranno ovviamente causa di costosi contenziosi, o alla non competenza disciplinare dei Commissari rispetto alle discipline della maggioranza dei candidati), nella sua lettera abbiamo letto invece di una “’iniziativa che va nella giusta direzione di premiare merito ed eccellenza”. A proposito della selezione dei Commissari, in luogo di una ferma contrarietà all’ingerenza del Governo, troviamo piuttosto una sostanziale accettazione di questo principio, laddove lei afferma che essi “vanno individuati attraverso una condivisione responsabile con la comunità scientifica”. “Condivisione”? Con la politica?

Ebbene desideriamo dirle che, a nostro parere, se il Governo mantenesse la sua ingerenza magari accettando graziosamente di “condividerla” con Lei (perché questa è l’offerta che, non menzionata nella norma, Le è stata rivolta pubblicamente – in quanto Presidente CRUI – da un Sottosegretario), il provvedimento manterrebbe intatta tutta la sua inaccettabile e devastante portata di compromissione del sistema, avendo semplicemente aggiunto un ulteriore corresponsabile, con l’aggravante che esso è interno al sistema e sarebbe dunque utilizzato di fronte all’opinione pubblica per sostenere una inesistente “condivisione” da parte della comunità universitaria.

Vorremmo pacatamente evidenziare che la CRUI, “associazione non riconosciuta” (vedi Statuto CRUI) che lei rappresenta – e che utilizza largamente risorse pubbliche – avrebbe come primo obiettivo statutario quello di “rappresentare e valorizzare il sistema delle autonomie universitarie in ogni sede nazionale e internazionale”, mentre il provvedimento delle “cattedre governative” va palesemente (come osserva anche il Consiglio di Stato) in senso contrario.

Desideriamo dunque dirle che, qualora decidesse di prestarsi a questa modalità, non lo farà a nostro nome.