AngelaCelesteTaramasso

AngelaCelesteTaramassoRicercatrice

Angela Celeste TARAMASSO
Genova

Area 08 – Ingegneria civile e Architettura

Care colleghe e cari colleghi,

Nel prossimo mese di gennaio si svolgeranno le elezioni per il rinnovo parziale del Consiglio Universitario Nazionale per la nostra area scientifico-disciplinare e con la presente vi comunico la mia candidatura. Le elezioni si svolgeranno dal 19 al 25 gennaio 2017 con calendari e orari stabiliti dai singoli atenei e voteranno tutti i docenti esprimendo una sola preferenza all’interno di collegi separati per area disciplinare e fascia.

La decisione di candidarmi nasce dopo il mio impegno negli ultimi anni nella politica universitaria.

Infatti, dal 2000 al 2009 ho fatto parte come membro eletto della Giunta della Facoltà di Ingegneria, sono anche stata eletta in Senato Accademico come rappresentante dell’area 08 del mio Ateneo per due mandati dal 2010 al 2015, e dal 2015 eletta in Giunta di Dipartimento e nel Consiglio della Scuola Politecnica. Queste ultime esperienze hanno accresciuto le mie conoscenze fornendomi anche una maggiore visione delle diverse competenze dell’area 08, ovvero architettura, design ed ingegneria.

Come sapete, la composizione del CUN prevede ancora i ricercatori, ruolo ormai indicato ad esaurimento e con la legge 240/2010 spesso non inserito nella composizione degli organi locali. Tuttavia, i ricercatori, nonostante siano fondamentali per garantire le offerte formative nei diversi Atenei, non sono eleggibili per svolgere incarichi istituzionali. Questo è uno dei motivi per cui mi candido essendo fortemente convinta che il ruolo unico della docenza sia una possibile soluzione per migliorare la gestione dell’Università, e per questo, se eletta, vorrei poter far parte della Commissione V Politiche per lo stato giuridico e reclutamento, art. 10 del Regolamento 2013.

Credo in una Università pubblica e libera in cui sia sempre possibile la generosa circolazione d’idee, si valorizzi la collaborazione lasciando da parte la competizione a cui oggi ci spingono le norme e criteri ministeriali, facendoci dimenticare il valore autentico di “universitas”. Per me l’Università deve essere una struttura dove si insegna e si fa ricerca e dove il ruolo di ognuno è fondamentale anche per la formazione delle giovani generazioni, ricordandoci che la conoscenza è un bene comune. La nostra esperienza e il nostro impegno come ricercatori non deve restare all’interno degli Atenei, ma devono essere diffusi in modo di permeare la nostra società, specialmente per le nostre discipline dell’ingegneria civile, dell’architettura e del design che si occupano di tutti i settori critici del nostro paese, di problemi che non si risolvono solo con dei decreti ministeriali spesso emanati in fase di emergenza.

Penso fermamente che la Legge 240/2010 sia stata una “riforma danno” che ha tentato la soluzione di alcuni problemi endemici dell’Università imponendo una nuova governance, che senza il giusto finanziamento, sia per il funzionamento che per il reclutamento, ha invece bloccato la nostra Università. Ha infatti imposto la modifica delle strutture interne (dipartimenti – Scuole), senza assegnare in modo chiaro le diverse responsabilità per la didattica, per la ricerca oltre che per la gestione delle attività e strutture comuni. Uno degli obiettivi che mi pongo con la mia candidatura è di impegnarmi a continuare a lavorare per mantenere la nostra Università pubblica e libera. Se eletta, cercherò di contribuire come membro del CUN a supportare proposte al Ministero che diano senso al nostro lavoro rendendolo maggiormente visibile e motivo di orgoglio per il nostro paese. In questi ultimi anni il CUN ha presentato osservazioni sempre mirate a tutelare l’autonomia universitaria ricordando che l’articolazione e la sistemazione dei saperi e delle discipline è di sua competenza (V. dichiarazioni sulle cattedre Natta).

Tra le criticità principali per la gestione e funzionamento della nostra Università vi è la bassa percentuale di PIL investito in ricerca oltre al continuo taglio di fondi sia per la gestione e sia per il reclutamento, valori questi che indicano il nostro paese tra gli ultimi in Europa. Ma ci troviamo innanzi ad altri gravi problemi: la valutazione portata all’esasperazione, l’utilizzo non corretto della VQR, le politiche di reclutamento, la massiccia presenza di giovani precari nei nostri Atenei, il non definito ruolo negli organi di governi dei ricercatori a tempo determinato utilizzati per garantire l’offerta formativa, ma spesso esclusi dagli organi decisionali, ecc. La situazione attuale dell’Università è nota ed io mi impegno sin da ora a farmi parte attiva per cercare di risolverli, per quanto possibile, nel mio ruolo all’interno del CUN se eletta.

I possibili risultati raggiunti dal CUN nel prossimo triennio dipendono anche dalla vostra partecipazione, fondamentale e necessaria. Le attribuzioni consultive e propositive del CUN nei confronti del Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca sono indicate nella Legge 18/2006 e meglio specificate nel Regolamento del 2013. Il CUN è quindi la sede legittima per elaborare soluzioni condivise sull’organizzazione e sulla politica universitaria e cercare di influire nella loro attuazione. Le proposte devono nascere dalla collaborazione con le strutture universitarie e quindi occorre che si operi per rafforzare lo spazio istituzionale del CUN nei processi normativi dell’Università, mantenendo il pluralismo culturale e scientifico di tutti i nostri Atenei.

Sono consapevole che ciò che mi accingo ad affrontare è un impegno in termini di tempo ed energia non trascurabile, ma spero di poter contare sul vostro aiuto, oltre alla ormai consolidata collaborazione con i colleghi delle Rete29Aprile di cui sono una coordinatrice dal 2010. Spero pertanto di poter proseguire il lavoro di chi mi ha preceduto al CUN e contribuire al consolidamento della nostra Area garantendo costanza e puntualità nella informazione sulle attività in corso.

Allego un mio breve curriculum vitae

Nata a Savona il 20 marzo 1959, laureata in ingegneria meccanica nel 1983 con votazione 110 su 110 e lode, conseguito il titolo di Dottore di Ricerca in Idrodinamica nel 1989. La tesi di dottorato è risultata vincitrice del premio Filippo Arredi.

L’attività di ricerca ha avuto inizio, dall’ottobre 1983, presso l’allora l’Istituto di Idraulica dell’Università di Genova, ed ha avuto come oggetto temi di Idraulica, di Meccanica dei Fluidi, di Idraulica Marittima, di Idraulica Fluviale, di Gestione del Territorio, con particolare attenzione al Rischio Idrogeologico e ai temi di previsione degli eventi estremi sia per gli aspetti di pianificazione sia per gli aspetti di protezione civile.

L’attività didattica in questi anni riguardava diverse materie quali meccanica dei fluidi, impianti di depurazione, idraulica fluviale, sistemazione di bacini, oltre i temi propri di idraulica marittima e costiera.

Negli ultimi anni l’attività di ricerca è stata particolarmente incentrata sui temi di prevenzione dei fenomeni idrogeologici quali inondazioni e frane, sia in termini di protezione civile sia in termini di analisi del danno per aspetti assicurativi.

Oltre a questi temi l’attività di ricerca è stata anche indirizzata agli aspetti dell’utilizzo di sistemi GIS nella previsione e prevenzione del dissesto idrogeologico e ad alcune applicazioni tipiche della ricerca operativa in temi prettamente ambientali non solo di carattere ingegneristico.

Angela Celeste Taramasso
Email: a.c.taramasso@unige.it